Programma anno scolastico all'estero: Scozia
Erica è una nostra exchange student che ha partecipato all'High School Program in Scozia. Erica ci ha mandato la sua testimonianza e ci ha raccontato come, vivere un anno fuori casa, da soli, sia un'esperienza formativa unica.
Se sei uno studente o una studentessa tra i 15 e i 18 anni il programma anno all'estero, semestre scolastico all'estero o trimestre scolastico all'estero è quello che fa per te!
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TESTIMONIANZA DI ERICA, EXCHANGE STUDENT IN scozia
E’ così paradossalmente difficile parlare di un’esperienza che ti ha riempito la vita per mesi, e cambiata per sempre.
“Raccontami di quei giorni”: la frase con la quale, tipicamente, vieni accolta. Ed improvvisamente, nella tua mente, il vuoto.
Perché mentre è facile descrivere i cieli rosso fuoco cha hai visto, o tutti i più strani slang Scozzesi che hai imparato, facile non è per niente raccontare di come ti sei sentita, di tutto ciò che hai provato.
E di come, alcune esperienze, cambiano la tua vita per sempre.
Per questo motivo non scriverò nulla dei monumenti visitati a Edimburgo, nulla dei tramonti di mille colori alle Highlands.
Non scriverò del sistema scolastico che incoraggia gli studenti a scoprire i loro talenti, a fare dell’arte tesoro, ad essere migliori, e non i migliori.
Non vi dirò neppure come si chiamavano i miei amici, o di che colore era la mia stanza.
Mi limiterò a riportare alcune cose che ho scritto durante la mia esperienza, a testimonianza di quanto quest’ultima mi abbia segnata.
Due Settembre
Cara Erica che sarai,
vorrei che queste pagine non fossero una cronaca di quel che fai ogni giorno. Delle foto su carta ingiallita dal tempo sapranno ricordartelo sempre.
Ma come potrebbe, ciò che provi, essere stampato su un pezzo di carta? Preservato dal vento forte ch’è il tempo?
Lo dimenticherai senza dubbio quando sarai cambiata, e con te i tuoi interessi, i tuoi sogni.
(…)
Qualche settimana fa pensavo sarebbe stato difficile allontanarmi per mesi dai posti che sento “casa”, al di là della predilezione per il cambiamento, un salto nel buio serba sempre con sé tanta insicurezza.
Ho scoperto, in pochissimi giorni, quanto “casa” sia anche (ma forse soprattutto), quella che sceglie il cuore, il quale, tra ogni battito, pulsa di un irrefrenabile bisogno di scosse, dinamiche, rivoluzioni.
Casa è il Regno Unito, è guardare lo stesso cielo di Shakespeare, è visitare estasiata le cattedrali, camminare per le strade dove una volta Orwell, Wilde, camminavano. E’ il “tea” alle cinque, il bacon e le uova a colazione, sono le parole che gli Inglesi “mangiano”, i risvegli nel verde dei parchi, i profumi che senti per strada.
Casa è diventata per me quel freddo che gela ogni cosa, ma straordinariamente riscalda il cuore, e insieme ad esso ciascun inevitabile momento no che anche ogni cosa bella cela dietro di sé.
Ventuno Dicembre
Sto tornando e penso: quanta me stessa lascio sotto quei cieli?
Poi mi affaccio dall’oblò e quei cieli li vedo ancora, e ancora più vicini.
“Dall’alto di un aereo” è sempre stato il mio posto preferito.
Da lì comprendi tante cose, guardi il mondo con distacco e , altrettanto, fai per la tua vita.
E solo da quella prospettiva capisci cosa, in essa, davvero conta.
D’altra parte non hai bisogno d’altro quando sei così felice.
Ti senti completa: tu e il mondo. Tu e i tuoi sogni. Tu e i tuoi posti.
E allora tiri fuori dal mondo di laggiù qualcosa che ti fa sentire ancora più completa: i veri affetti.
E ti sorprendi a pensare quanto siano pochi quelli davvero insostituibili.
Gli affetti che nemmeno chilometri di altezza fanno volare via.
E, soltanto per questo, il ritorno diventa un po’ meno triste.
(…)
“All the little lights” non è soltanto il titolo di una canzone che per me significa molto, colonna sonora della mia esperienza in Scozia.
All the little lights sono tutte le stelle della mia vita, tutte quelle che ho avuto la fortuna di veder brillare.
Alcune le ho viste dal cielo della mia Londra.
Altre ancora tra i paesaggi mozzafiato delle Highlands Scozzesi, tra gli altopiani del Grand Canyon o tra le nuvole Dublinesi.
Ho visto stelle dall’oblò di un aereo, alle due di notte.
Provo un gran trasporto nel pensare che la costellazione della tua vita altro non sia che l’insieme di tutte quelle luci che hanno brillato, in ogni parte del mondo, quando sotto il cielo c’eri tu a guardarle.
E mentre tutto della tua vita cambia, sai che loro sono lì ad aspettarti, sotto gli stessi cieli dai quali una volta le ammirasti, ancora, e sempre, a ricordarti chi sei.
Ringrazio ogni persona, dai miei amici alla mia famiglia ospitante, per essere stati costante presenza durante ogni passo verso ciò che sarebbe diventato il ricordo più intenso della mia vita.
E, naturalmente, ringrazio la mia Agenzia, AVEC, che con grandissima professionalità ha fatto sì che quei mesi divenissero davvero il ricordo più bello e speciale per me.
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