WORLD AROUND THE CLOCK
È in arrivo quell’appuntamento che due volte l’anno ci fa domandare: ma dormiremo un’ora in più o in meno? Nella notte tra sabato 24 e domenica 25 ottobre si passerà dall’ora legale all’ora solare, spostando le lancette dell’orologio indietro di un’ora. Più precisamente, alle 3:00 del mattino le lancette degli orologi dovranno essere spostate alle 2:00. Perché proprio alle 3.00? L’ora del passaggio legale/solare è stata scelta perché è il momento di minor traffico ferroviario della giornata. In questo modo si riducono al minimo i rischi di alterazione degli orari programmati per gli arrivi e le partenze dei treni.
Le giornate si stanno accorciando già da un po’, le notti si allungano e quando usciamo dall’ufficio è già buio. Ma questa potrebbe essere l’ultima volta?
Nel corso dei decenni infatti l’altalena ora legale/solare è stata più volte abolita e ripristinata. Lo scopo principale per il quale viene attuata si lega al risparmio energetico: modificando l’orario si riesce ad utilizzare meno l’illuminazione elettrica con notevoli vantaggi in termini di consumi nazionali. L’ora legale, adottata per la prima volta nel 1916 come misura di guerra e in via definitiva in Europa nel 1996, è stata infatti ideata allo scopo di ottimizzare l’impiego della luce naturale disponibile. Da tempo però si discute a livello europeo di una possibile abolizione del cambio d'ora. Nel 2018 è stata avanzata la proposta di abolizione del cambio dell’ora, fortemente voluta dai paesi del Nord Europa; l'84% dei cittadini dell’Unione Europea (più di 4.6 milioni di persone) chiedeva che il cambio dell'ora venisse abolito, mantenendo solo l'orario naturale e quindi l'ora solare. Il motivo della richiesta ha radici legate alla diversa latitudine che influisce sulla luce naturale: mentre in paesi come la Spagna o l'Italia l'ora legale allunga effettivamente le giornate, al Nord, dove le giornate sono già più lunghe, tale effetto non produce alcun beneficio. Tuttavia, nella discussione che è seguita alla Commissione Europea non si è raggiunta una decisione univoca che accontentasse tutti i Paesi membri, per cui si attende una risposta definitiva che dovrebbe arrivare proprio il prossimo anno.
Sono comunque molti i Paesi che adottano il doppio orario, mentre altri, vuoi per questioni geografiche o per scelte culturali, hanno deciso di adottare un solo orario. Vediamoli nel dettaglio.
EUROPA
Tutti i Paesi dell’Unione Europea, più la Svizzera e i Paesi dell’Est, adottano l’ora legale e dal 1996 il cambio dell’ora avviene nello stesso giorno e nello stesso momento (l’ora legale entra l’ultima domenica di marzo fino all’ultima domenica di ottobre). Ma ci sono delle eccezioni nel continente: l’Islanda ha scelto dal 1968 di adottare solo l’ora legale e lo stesso ha fatto la Turchia dal 2016. Al contrario la Russia e la Bielorussia hanno optato per l’ora solare tutto l’anno.
USA, CANADA E CENTRO AMERICA
Gli Stati Uniti e il Canada adottano il doppio cambio dell’ora che segue più o meno lo schema europeo (l’ora legale entra la seconda domenica di marzo e dura fino alla prima domenica di novembre). Alcuni Stati degli Usa però fanno eccezione e non usano l’ora legale si tratta di: Arizona, Hawaii, le Isole Vergini, Samoa Americane, Guam, Isole Marianne Settentrionali e i territori di Porto Rico. La fascia dei Paesi caraibici non adotta l’ora legale, mentre il cambio dell’ora è presente a Cuba e in Messico. La Groenlandia segue lo schema di cambio dell’ora europeo.
SUD AMERICA
La situazione oraria è piuttosto variegata anche per via di stati di dimensioni enormi. L‘Argentina dopo un periodo di doppio cambio ha optato per l’ora legale permanente. In Brasile alcuni stati del Sud adottano l’ora legale da inizio novembre a fine febbraio. Lo stesso, ma con un periodo di adozione più esteso (fino ad aprile circa) vale in Paraguay, Uruguay e nelle isole Falkland. Mentre in Colombia ed Ecuador alcuni esperimenti sull’adozione dell’ora legale non hanno dato i risultati sperati e si è tornati all’ora solare. Ora solare tutto l’anno anche in Guyana e Guyana Francese, Perù, Suriname e Venezuela.
ASIA
Nel continente asiatico l’ora legale è presente solo in quei Paesi più vicini all’Europa, ossia: Israele (in vigore da fine marzo fino allo Yom Kippur), Giordania, Cipro, Iran, Libano, Territori governati dall’Autorità Nazionale Palestinese, Siria. In diversi Paesi sono stati fatti dei tentativi sull’adozione dell’ora legale: in Cina (dal 1986 al 92), in India durante la guerra, in Bangladesh e in Giappone, Filippine e Corea ma sempre senza successo.
AFRICA
Oltre ai territori controllati dalla Spagna, ossia le Canarie, l’ora legale nel continente africano è attiva solo in Marocco (come in Europa da fine marzo a fine ottobre) e in Namibia (dalla prima domenica di settembre alla prima domenica di aprile). Tentativi sono stati fatti in alcuni Paesi del Maghreb, mentre nei Paesi della fascia equatoriale l’ora legale non apporterebbe vantaggi, dove le differenze di illuminazione durante l’anno sono minime.
AUSTRALIA
In Oceania gli Stati che adottano il cambio dell’ora sono: Australia, Nuova Zelanda, Samoa e Figi è in vigore l’ora legale. Ovviamente nel periodo complementare al nostro. In Australia l’ora legale è entrata in vigore per la prima volta durante la Prima Guerra Mondiale, poi l’esigenza energetica si è ripetuta durante la Seconda Guerra Mondiale e da allora l’ora legale è diventata una consuetudine in tutto il Paese, Negli anni successivi alcuni stati hanno però deciso di non adottare più l’ora legale. Attualmente l’ora legale, che va da fine ottobre a fine marzo, è in vigore nei seguenti Stati: Australia Meridionale, Nuovo Galles del Sud, Tasmania, Vittoria e il Territorio della Capitale.
In ogni caso, informazioni alla mano… è sempre l’ora giusta per visitare uno di questi paesi!
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